Nastro Rosa
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Il 28 ottobre si è tenuta, nella sede centrale dell'IISS ''E.Medi'', la terza edizione della giornata del ''Nastro Rosa" coordinata dalla dott.ssa M. L. Rapanà, che ha visto la partecipazione di tutte le ragazze del medesimo istituto.In seguito all'introduzione generale del problema e alla visione di alcune diapositive accompagnate dalla spiegazione della dottoressa, l'attenzione generale del pubblico femminile è stata catturata dalla visione della molteplicità dei prodotti presenti sul mercato, assai dannosi per la nostra stessa salute.
Mi meraviglia venire a conoscenza - afferma, infatti, una studentessa- che i prodotti che ci vengono consigliati, siano in realtà proprio quelli di cui dovremmo fare a meno''.
Ed è proprio per questo motivo che è servito questo incontro, per far ''aprire gli occhi'' su problematiche che talvolta, soprattutto delle giovani ragazze, vengono considerate con sufficienza.
Tutto ciò non è però causato dalla mancanza di comunicazione tra giovani generazioni e personale esperto anzi, di comunicazione ve ne è abbastanza. Il problema maggiore è quello di non conoscere la realtà concreta di ciò di cui si sta parlando; ebbene,come è possibile prevenire qualcosa di cui non si sa la forma, il colore, la grandezza?!
Sarebbe perciò opportuno sensibilizzare e rendere partecipi le ragazze della ''cruda realtà'', affiancando al solito utilizzo del Nastro Rosa anche delle foto di Donne vere, colpite da questa terribile malattia, così come fa il fotografo David Joy nel suo progetto chiamato ''The Scar Project'', il quale afferma ''Nella nostra società il cancro al seno è nascosto dietro un piccolo nastro rosa. Il pubblico ha bisogno di essere educato''.
''Comunque - come ci tiene a sottolineare un'altra studentessa- questo incontro è servito a tutte noi per farci capire che quasi ogni prodotto può mettere a rischio la nostra salute e, grazie ad esso, ora siamo molto più consapevoli di quali sostanze e prodotti possono più dannosi per noi. Così facendo questo messaggio possiamo estenderlo anche fuori dalla scuola per operare per una campagna di sensibilizzazione generale e non solo scolastica''.
Martina Papa
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